''Il vero problema e' l'utilizzazione: e' piu' importante avere persone che lavorano bene e stanno bene o meglio nel lavoro che fanno, piuttosto che avere un numero maggiore di persone che stanno male o fanno un lavoro che li stressa''. Lo ha detto il Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (Dap), Giovanni Tamburino, ospite dei 'Dibattiti Adnkronos', interpellato riferendosi alla situazione della Polizia Penitenziaria che lamenta carenze di organico.

''Tutto cio' che in questo momento intendo fare con i miei collaboratori -ha proseguito- e' promuovere un lavoro piu' qualificato, professionalmente avanzato''. Insomma, ''piu' di intelligence e meno di materiale e quasi brutale ripetizione di gesti sempre uguali che portano alla stanchezza e a volte anche a una diminuzione di quell'attenzione che invece occorre sempre avere''.

''Molte forze sindacali -ha fatto notare il Capo del Dap- salvo alcune'' rappresentanze che sono legate a una visione del passato e convenzionale della Polizia Penitenziaria, hanno compreso questo percorso e stanno collaborando con responsabilita' alla realizzazione di un nuovo livello di cultura e di pregio della Polizia Penitenziaria''.

''Il discorso degli organici -ha proseguito Tamburino- nel momento attuale non e' molto realistico. Siamo in una situazione di crisi economica, c'e' la spending review e una generale tendenza che riguarda tutti i settori della pubblica amministrazione, anche la sanita', dove si interviene con tagli. Noi siamo un settore delicatissimo, che contribuisce alla sicurezza del Paese e alla realizzazione della giustizia penale''. ''Ma devo riconoscere -ha concluso il Capo del Dap- che in Italia il rapporto tra detenuti e agenti di Polizia Penitenziaria puo' stare benissimo a confronto con quello di altri paesi europei ed extraeuropei. Anzi, da questo punto di vista stiamo quasi meglio''.