Tutte le sigle chiedono un incontro urgente con il prefetto per individuare le soluzioni necessarie ad innalzare il livello di sicurezza

"Il porto di Palermo non è sicuro". A lanciare l'allarme, dopo i tragici fatti di Tunisi, è la Uil Pubblica Amministrazione che, congiuntamente a Fp Cgil, Cisl Fp, Flp e Confsal Salfi, ha chiesto un incontro al prefetto Francesca Cannizzo "per individuare tutte le soluzioni possibili finalizzate a garantire la massima sicurezza del porto, sia per i lavoratori doganali che per i viaggiatori", avanzando anche l'ipotesi di "sospendere i collegamenti navali con Tunisi".

A manifestare preoccupazioni per "il rischio terrorismo", spiegano le organizzazioni sindacali, sono proprio i lavoratori del porto di Palermo che hanno già espresso ai sindacati "la propria volontà di dare vita ad azioni di protesta nel caso in cui le loro legittime istanze di incolumità dovessero rimanere inascoltate".
I sindacati chiedono l'applicazione al porto dei medesimi protocolli di sicurezza già in vigore negli scali aeroportuali.

"Non si conoscono le tipologie di controllo che vengono effettuate all'imbarco nella capitale tunisina, né tantomeno quali siano i protocolli applicati dalle autorità locali per rilevare l'eventuale presenza di armi ed esplosivi tra passeggeri ed automezzi - spiega il segretario generale provinciale della Uil Pubblica Amministrazione Alfonso Farruggia - Chiederemo al prefetto di valutare la possibilità di sospendere, in questa fase particolarmente drammatica, i collegamenti navali con Tunisi, da ripristinare eventualmente solo quando saranno garantite misure preventive sufficienti