4 dicembre 2012   -  Marco Viviani

Anche in Italia sarà possibile usufruire del congedo parentale a ore per assentarsi temporaneamente dal posto di lavoro per questioni familiari, risparmiando sul monte ore e godendo di periodi di assenza più lunghi. Questa è una delle tante novità all’interno di un maxi decreto del Governo emanato per evitare di incorrere nelle multe dell’Unione Europea su alcune direttive (ben 31) mai recepite.

Il congedo parentale su base oraria e non giornaliera fa parte di quelle iniziative volte a favorire la conciliazione familia-lavoro, soprattutto per le donne (ma non solo) senza pregiudicare lo stipendio a fine mese. Così facendo, infatti, è possibile gestire il congedo in modo part-time.

Soltanto il calcolo – demandato ai singoli contratti collettivi o aziendali – della somma di questi mini congedi potrà portare alla giornata di lavoro persa. Ma le giornate di lavoro non saranno più perse a prescindere.

Potendo assentarsi per le ore necessarie e non per l’intera giornata come accade ora, i genitori di bambini entro gli otto anni avranno maggiori chance di stare vicino ai figli, teoricamente anche il doppio: una mezza giornata ciascuno di lavoro e l’altra pagata al 30% dello stipendio. Lo potranno fare anche in modo autonomo: il congedo vale per il genitore richiedente anche se l’altro non ne ha il diritto, perché magari disoccupato o non subordinato, e considera i due mesi prima e tre mesi dopo il parto e fino a sei mesi al massimo per ciascun genitore.

Tra gli altri provvedimenti presenti nella bozza del decreto legislativo, si notano l’introduzione della fattura elettronica e di quella semplificata e sanzioni più pesanti per il trasferimento nei paradisi fiscali.

Fonte: Ansa