Un deciso giro di vite sugli incarichi extra-istituzionali per i dipendenti civili del Ministero dell'Interno. Infatti, le preventive autorizzazioni che il Viminale è tenuto a dare in tali casi, dovranno tenere in considerazione, ai fini del successivo via libera, anche i profili potenziali di conflitto di interesse con le attività istituzionali. In ogni caso, l'incarico dovrà svolgersi al di fuori dell'orario di lavoro e senza l'utilizzo di mezzi o strumenti dell'Amministrazione dell'Interno.
Infine, la valutazione preventiva ai fini del rilascio, terrà conto, quale gravosità dell'impegno che attende il dipendente, anche del compenso pattuito. È quanto si desume dalla lettura della recente circolare n.57/2012, con cui il Dipartimento del Personale del dicastero retto da Annamaria Cancellieri è intervenuto in materia di autorizzazione allo svolgimento di incarichi extra-istituzionali, a seguito delle disposizioni recate dall'articolo1, comma 42 della legge anticorruzione (la n.190/2012).
La circolare precisa che ai fini del rilascio dovrà essere verificata la «non occasionalità» dell'incarico e l'impegno che viene richiesto al dipendente. Tra quest'ultimo profilo ricade sicuramente il compenso previsto per l'incarico, quale parametro della sua gravosità. In ogni caso, l'incarico extra-istituzionale dovrà svolgersi al di fuori dell'orario di lavoro, senza l'utilizzo di mezzi strumentali dell'amministrazione ed eventualmente con gli istituti contrattuali a disposizione del dipendente. In pratica, quest'ultimo potrà utilizzare i giorni di ferie o di permesso retribuito che gli spettano, ma sempre compatibilmente con le esigenze dell'Amministrazione.
La circolare, inoltre, accorcia i tempi per l'esame delle autorizzazioni allo svolgimento degli incarichi extra. Entro trenta giorni dal ricevimento, infatti, l'Amministrazione si pronuncerà in merito, mentre se necessitano chiarimenti, il termine si sospenderà per decorrere dalla ricezione delle predette integrazioni. Infine il documento ricorda lo speciale regime sanzionatorio in caso di violazione delle prescrizioni. Nei confronti del dipendente che svolge attività extra senza autorizzazione sarà avviato un procedimento disciplinare, mentre l'erogante sarà tenuto al versamento dei compensi previsti (in difetto, è tenuto lo stesso dipendente) nel bilancio dell'amministrazione.
Di Antonio G. Paladino 08-12-2012