Il commissario preposto alla spending review ha fornito al premier e al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, un elenco di interventi per ridurre le spese di ogni singolo ministero. Tagli per 20 miliardi. Da mercoledì gli incontri del capo del governo con i responsabili dei vari dicasteri. Alfano: ci sono le condizioni per sbloccare salari forze dell'ordine.

ROMA - Una riunione strategica a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli. Poi gli incontri con i singoli ministri - che inizieranno da mercoledì - per individuare le voci di spesa che possono essere tagliate dai bilanci dei vari ministeri. La tanto agognata spending review che dovrà fornire al governo in carica gran parte delle coperture per le riforme annunciate sta prendendo finalmente forma e andrà avanti di pari passo con la legge di stabilità. Al vertice odierno sono intervenuti anche il consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld, il ministro per l'attuazione del programma Maria Elena Boschi e vari membri dei rispettivi staff, mentre fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che il vertice è stato soprattutto sul metodo da seguire nell'attuazione della riduzione della spesa.

Fonti ministeriali fanno sapere che i ministri avrebbero già accettato un piano di massima sui tagli di spesa del tre per cento. Non si dovrebbe trattare di tagli lineari, ma ogni ministero sarà responsabilizzato nel rintracciare le voci da tagliare. In sostanza, sulle indicazioni di Cottarelli, potrebbero essere gli stessi ministeri a fornire piani con le indicazioni di dove e come tagliare. Intanto, riferiscono fonti parlamentari, Matteo Renzi starebbe perfezionando la annunciata 'cabina di regia' sull'Economia che dovrebbe diventare, nelle intenzioni del premier, la cinghia di trasmissione tra Palazzo Chigi, il ministero dell'Economia e Bruxelles.

Secondo Cottarelli sono possibili tagli da 20 miliardi in mille giorni, partendo da una base di spesa primaria di 700 miliardi. Ma poi bisogna andare oltre. A Cernobbio, il commissario, apparso ottimista, ha ricordato che "il processo di revisione della spesa pubblica sta riguardando più paesi perché la globalizzazione impone che la tassazione non possa essere più alta". E se si vogliono raggiungere gli obiettivi è necessario che nell'ultima fase di revisione della spesa  "siano previsti controlli e sanzioni" per chi sfora i tempi rispetto ai provvedimenti di attuazione. 

L'ultimo dei suoi lavori reso noto aveva preso di mira le partecipate pubbliche. Dai tagli alle municipalizzate Cottarelli conta di ricavare entro il 2015 circa 500 milioni di euro, che nel lungo periodo dovrebbero salire fino a 2 o 3 miliardi. In un anno le 8mila partecipate possono essere ridotte a sole 2mila.

Ma il confronto tra il premier e i ministri sarà incentrato sull'individuazione delle voci da colpire, ministero per ministero, per arrivare a quell'obiettivo del 3% di riduzione delle spese ministeriali indicato da Renzi nei giorni scorsi e che, secondo il premier, potrebbe portare risorse per 7 miliardi. Alcune grandi questioni sono state in primo piano in questi giorni, soprattutto dopo lo scontro sul blocco dei salari del pubblico impiego. Risorse dovrebbero essere recuperate dal maggiore "coordinamento" tra le forze dell'ordine, dalla revisione di incentivi e trasferimenti da parte di diversi ministeri alle imprese (che varrebbe fino a 4 miliardi) e dalla sforbiciata alle partecipate pubbliche.

Alfano: possibile soluzione su salari forze dell'ordine -  Parlando della mobilitazione del comparto sicurezza per il tetto salariale e il blocco dei contratti, il ministro dell'Interno si è detto ottimista: "Ci sono le condizioni per lo sblocco degli stipendi delle forze di polizia - ha detto Angelino Alfano parlando al programma 'Quinta colonna su Rete4 - ed io sono convinto di trovare il favore del governo e del premier, purché i sindacati abbassino i toni che hanno il sapore della minaccia".

Un ottimismo, quello di Alfano, che dovrà fare i conti con i calcoli di Cottarelli che ha idee precise sui singoli settori, incluso: dalla riduzione dei dipartimenti della Presidenza del consiglio all'accorpamento di alcuni corpi di polizia (penitenziaria e forestale in testa), dai tagli alla Difesa fino alla 'razionalizzazione' della rete diplomatica e consolare della Farnesina. Nel capitolo privatizzazioni restano in primo piano le probabili cessioni di quote di Eni ed Enel per le quali, tuttavia, il governo ha più volte ripetuto che si guarderà al mercato per evitare "svendite".

Dal vertice odierno arriva poi l'ennesima smentita alle voci su un imminente rientro di Cottarelli al Fondo monetario. Se il commissario lascerà, non sarà certo prima della riunione dell'Ecofin che si terrà, da giovedì a sabato, a Roma: in quell'occasione, viene spiegato da fonti governative, l'Italia potrebbe chiedere tempo per il pareggio di bilancio e per il rientro dal deficit in cambio di riforme.

(08 settembre 2014)