Chi possiede una occupazione all’interno del pubblico impiego può relazionarsi con altre forme di lavoro di diversa tipologia? Quali ulteriori contratti di lavoro può stipulare? Ma soprattutto può questo soggetto effettuare altre prestazioni lavorative in presenza di un accordo contrattuale di impiego subordinato con la Pubblica Amministrazione? Per fare ciò può essere utile esplorare con attenzione la questione relativa al dipendente pubblico prestazione occasionale.

Dipendente pubblico prestazione occasionale: ecco 2 cose da sapere

In via introduttiva va detto che in Italia vige il principio dell’esclusività del rapporto di lavoro pubblico: ildipendente statale è tenuto a garantirel’imparzialità e il buon andamentodell’attività amministrativa (un principio di rilievo costituzionale) dedicandosi completamente alla propria attività lavorativa presso l’ufficio cui è destinato, senza distrarre le proprie energie lavorative verso attività diverse e non inerenti a quelle che hanno che fare con le sue precipue mansioni presso la Pubblica Amministrazione.
Entrando nello specifico della questione inerente al dipendente pubblico prestazione occasionale, bisogna in primo luogo definire che cos’è una prestazione occasionale: questa è una forma di rapporto di lavoro spesso utilizzata da giovani e lavoratori dipendenti che hanno una possibilità di guadagno extra sfruttando le proprie competenze in altri ambiti.

Prestazione occasionale: la disciplina normativa

Attraverso la prestazione occasionale si ha la possibilità di lavorare in modo indipendente senza aprire partita IVA. Ecco i requisiti normativi che la contraddistinguono: si tratta di unacollaborazione non subordinata, quindi il collaboratore occasionale lavora in autonomia (senza dover iscriversi ad esempio ad un albo professionale), non presenta obblighi contributivi verso l’INPS: il contratto può essere utilizzata come forma per qualsiasi tipo di lavoro. Prevede un rapporto di lavoro caratterizzato dalla saltuarietà ed infatti non può superare la durata di 30 giorni di lavoro all’anno, pena la trasformazione automatica in contratto di collaborazione a progetto (e con un guadagno fino ai 5mila euro netti all’anno non vi sono obblighi contributivi). Ciò che più interessa ai fini di questo articolo è che questa tipologia di prestazione lavorativa non può però essere utilizzata da talune categorie di lavoratori: tra queste vi sono i dipendenti pubblici.

Dipendente pubblico prestazione occasionale: l’eccezione

Tra le altre categorie di lavoratori esclusi dalla possibilità di effettuare la prestazione occasionale vi sono gli iscritti agli albi, coloro che appartengono a commissioni e ad organi di amministrazione e coloro che lavorano presso enti sportivi legalmente riconosciuti.
Ecco pertanto chiarita la questione relativa al tema del dipendente pubblico prestazione occasionale. È confermato quindi quel principio direttivo centrale nell’ordinamento italiano che citavamo in apertura. L’obiettivo sotteso a questo assunto è chiaramente legato al tentativo di evitare esiziali conflitti di interessi fra Amministrazione Pubblica e dipendenti statali. Viene certamente da chiedersi se ha ancora senso oggi, nel momento di massima recrudescenza della crisi economica, il perdurare di questo divieto. È comunque evidente che vale la regola per cui il dipendente pubblico che lavora part-time può effettuare delle prestazioni occasionali: a patto però che le stesse non cagionino un pregiudizio al corretto espletamento dei compiti che il dipendente è chiamato a svolgere all’interno dell’Amministrazione: insomma per quanto riguarda la questione dipendente pubblico prestazione occasionale, quest’ultima non deve in alcun modocontrastare con gli obblighi e i doveri istituzionali, o comunque riferibili a settori coincidenti con quelli demandati per legge alla propria amministrazione.

Fonte: arealavoro.org

Marco Brezza