3 maggio 2014

Entro dieci anni nel pubblico impiego si assisterà a un vero e proprio esodo fisiologico dei dipendenti pubblici, con oltre un milione di persone che andranno in pensione. Attualmente, infatti, 1 milione e 250 mila impiegati hanno un'eta' compresa tra i 50 e i 59 anni, di questi circa la meta', 600 mila, nella fascia tra i 55 e i 59 anni. E' quanto risulta dai dati della Ragioneria generale dello Stato del 2012. Si creeranno dunque le condizioni per una staffetta generazionale, per cosi' dire fisiologica, dei dipendenti pubblici. 

La grande massa di uscite per «invecchiamento fisiologico dei dipendenti pubblici è dovuta al fatto che 25-30 anni fa si ebbero molte assunzioni nel pubblico impiego» spiega all'agenzia stampa Adnkronos il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, aggiungendo che «e' sicuramente utile che il governo Renzi dia impulso a un'accelerazione del processo di ricambio generazionale, anche perchè, in questo modo si cambia l'orizzonte rispetto al meccanismo di blocco del turn over a cui si e' ricorso di recente, e anche quest'anno».
Il blocco del turn over infatti, prevederebbe nel primo anno una percentuale del 20% (a fronte di 5 uscite una sola assunzione), ma via via, il rapporto dovrebbe progressivamente aumentare, nel secondo anno al 40%, poi al 60%, all'80% fino al 100%. Tuttavia, per esigenze di conti pubblici, negli ultimi anni, in sede di legge di stabilita', il blocco al 20% e' stato prorogato oltre i limiti temporali. Non consentendo, di fatto, il ringiovanimento della pubblica amministrazione, auspicato dal ministro Marianna Madia che intende favorire con le nuove misure.