La scrivente segreteria, ritiene indispensabile sottoporre all’attenzione di questa dirigenza l’appesantimento che la nuova procedura per l’autorizzazione ed il conseguente svolgimento delle missioni in esterno hanno generato presso gli uffici dell’ex Agenzia del Territorio, al punto di suscitare lagnanze da parte di molti lavoratori, ai quali ci associamo e dei quali ci facciamo portavoce.
Nello specifico, la procedura in essere fino a qualche settimana fa presso gli uffici dell’ex AdT, consisteva, come previsto dalla P.O. 66/2004, nella predisposizione del c.d. mod. 8, quale richiesta di autorizzazione alla missione (lo stesso poteva essere usato per più luoghi da raggiungere nell’arco della stessa giornata) e successivamente la stesura della tabella di missione per indennizzi e quant’altro. Ai due modelli da ultimo si era aggiunta l’iscrizione nel registro della percorrenza ai fini assicurativi.
Nel caso (frequente) di attività di accertamento o sopralluogo in zone di campagna la dicitura “e, contrade”, stava ad indicare che non era possibile quantificare i chilometri da percorrere utilizzando le tabelle estrapolate da fonti specializzate e riconosciute. Il tutto era valido per le attività istituzionali di alta “Valenza Fiscale, verifiche Docfa, collaudi Pregeo e sopralluoghi per l’evasione delle Stime Fiscali e no”, fuori e dentro il comune di residenza e/o sede dell’ufficio.
La nuova impostazione che è sopraggiunta da qualche giorno ha generato una movimentazione cartacea, di firme, di organizzazione che rende veramente arduo il singolo giorno di missione e che ha implicazioni su tutto l’ufficio, a partire da chi viene comandato ad eseguirla a finire col direttore dell’ufficio, passando dalle segreterie e dai Capi/Responsabili di Settore.
Ribadiamo che tale impostazione trova giusto riscontro per le attività di accertamento tipiche dell’ex AdE, ma per quelle specifiche dell’ex AdT è solo fonte di aggravio dei tempi di lavorazione quotidiani.
A tutto ciò aggiungiamo che vi sono anche difficoltà di natura economica.
Le precipue attività dei tecnici dell’ex AdT si svolgono di frequente nell’entroterra dei capoluoghi o della provincia degli stessi.
Poiché non è possibile quantificare il chilometraggio attraverso, ad esempio, “Guida Michelin” e non potendo indicare “contrada” appunto per definire il luogo da raggiungere, privo di indirizzo e numero civico, molti lavoratori rischiano (alcuni personalmente contattati lo hanno già subito) di rimetterci economicamente poiché non vedono rimborsato equamente la spesa sostenuta per il carburante consumato (superfluo ricordare che gli stessi mettono già a disposizione dell’amministrazione il mezzo della propria famiglia).
Alla luce di quanto sopra esposto, chiediamo a questa dirigenza di poter trovare una soluzione più snella e più agevole per coloro che espletano attività esterna in seno agli uffici dell’ex AdT.
Un’adeguata soluzione, magari il ritorno alla vecchia P.O. 66/2004, avvantaggerebbe di parecchio non solo i lavoratori, i dirigenti stessi, ma anche e soprattutto la produttività degli uffici.
La segreteria nazionale, che legge per conoscenza, siamo certi che non mancherà di verificare ulteriori soluzioni anche in sede centrale.
Nell’attesa di cortese riscontro, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti
f.to
Giovanni Di Pisa Maurizio Giunta