La scrivente organizzazione desidera segnalare alle SS.LL. in indirizzo la spiacevole situazione venutasi a creare nelle suddette sedi e nello specifico:
TAR Sicilia – Palermo.
La Segreteria Provinciale della UIL PA di Palermo in data 28 gennaio 2014 ha inviato una nota per richiesta di incontro al Segretario Generale del T.A.R. improntata al più ampio spirito di confronto e in termini costruttivi. Il Segretario Generale non ha risposto alla nota suddetta e quindi la Segreteria Provinciale della UIL PA di Palermo ha ritenuto opportuno inviare in data 10 marzo 2014 un sollecito alla precedente richiesta indirizzata anche alla scrivente.
Con nota protocollata in data 13 marzo 2014 il Dirigente in questione risponde alla Segreteria Provinciale della UIL PA, evidenziando che la risposta non avviene a seguito del sollecito della UIL PA “ma perché dal mese di gennaio in poi si sono dovuti porre in essere vari e delicati adempimenti, anche dotati di specifici termini scadenziali…..”. Il tono della nota non è di certo costruttivo e non auspica una prospettiva di dialogo, anzi pone una netta chiusura anche a futuri rapporti con le OO.SS. tanto è vero che la dott.ssa Sciajno ha ritenuto opportuno inviare una nota con indicazioni perentorie piuttosto che convocare le parti, esercitando in questo modo un potere datorile che và al di là delle principali regole di buon senso. Tale posizione ha suscitato stupore giacché la stessa Dirigente, in un’occasione precedente avvenuta circa un anno fa, aveva mostrato disponibilità ad ascoltare le proposte sindacali e all’apertura di un corretto dialogo.
TAR Sardegna – Cagliari.
Per quanto riguarda le questioni inerenti il TAR Sardegna sarebbe necessario dilungarsi un bel po’ in quanto gli eventi negativi da segnalare sarebbero numerosi, ma in questa sede la scrivente si limiterà ad evidenziare gli ultimi episodi degni di nota. Come più volte comunicato anche alle SS.LL. il Dirigente del TAR Sardegna ha elaborato un piano annuale delle attività 2013 in attuazione della circolare esplicativa del S.G. prot. n. 15148 del 06.04.2013. Il Piano annuale altro non è che un riassunto delle attività svolte in ogni sede ma costruito come un mero ed errato ordine di servizio con funzioni incomprensibili, ove si evidenzia una mancanza delle conoscenze dell’attività lavorativa ingenerando confusione e disordine in fase di attuazione. Inoltre tra gli obiettivi del personale rientra anche il progetto di smaltimento dell’arretrato art. 16, obiettivo questo che è stato oggetto di molteplici note da parte delle organizzazioni sindacali. Più volte anche in sede incontro le OO.SS. hanno chiesto all’Amministrazione di invitare i Signori Dirigenti ad effettuare una modifica dei piani ove fosse stato inserito anche il progetto di smaltimento dell’arretrato come termine di valutazione del personale amministrativo. Nel caso in questione, non solo il Dirigente non ha eliminato tale obiettivo dal sistema utile per la valutazione, ma ha asserito più volte di aver condiviso il piano con gli organi di vertice della Giustizia Amministrativa dai quali ha ricevuto ripetutamente i complimenti per il suo lavoro. Nelle sedi lontane dal centro è molto facile asserire di avere rapporti privilegiati con gli organi di vertice poiché queste asserzioni non possono essere riscontrabili. Altra fondamentale criticità riguarda la gestione dell’orario, delle ferie e delle funzioni di sostituzione del Dirigente nonché la coogestione con il Presidente di tutte le attività organizzative. Inutile dire che in questa situazione i rapporti sindacali non sono dei migliori, perché la Dirigente in questione ha sempre cercato di evitare incontri o di rispondere alle nostre richieste e quand’anche ha risposto, ha evitato di affrontare direttamente gli argomenti oggetto delle richieste di chiarimenti interponendo quale priorità attività non inerenti all’organizzazione del lavoro ma per esempio le pareti da dipingere i lampadari da cambiare , l’abbellimento dei locali, giustificazioni che non appaiono credibili e in termini di economicità e di opportunità.
In entrambi i casi, chiediamo, ove venga ritenuto opportuno, un autorevole intervento, volto ad eliminare qualsiasi equivoco e ripristinare un corretto rapporto di relazioni sindacali al fine di valutare unitamente percorsi che evitino il conflitto e producano una migliore organizzazione di cui si giova l’intera struttura.
Certi di un vostro intervento si resta a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Il Coordinatore
Elisabetta Argiolas