Lo Stato incassa quasi 300 miliardi dal cuneo fiscale, che se ne fa? La maggior parte serve a pagare dipendenti pubblici in esubero rispetto alle necessità, per questo siamo all’ultimo posto per la produttività del lavoro.

Roma, 8 mar. (Adnkronos) – In Italia il cuneo fiscale ammonta a 296,4 miliardi di euro: 161,47 miliardi gravano sulle spalle dei datori di lavoro (pari al 54,47% del totale), gli altri 134,97 (pari al 45,53% del totale) sono a carico dei lavoratori dipendenti.

E’ quanto stima l’Ufficio studi della Cgia di Mestre in merito al peso e alla composizione del cuneo fiscale che, stando alle intenzioni manifestate nei giorni scorsi dal governo Renzi, dovrebbe subire un taglio di 10 miliardi di euro. Nel caso venisse confermata questa ipotesi, fa sapere la Cgia, il cuneo si ridurrebbe del 3,4%.

Inoltre, dei 296,4 miliardi, 280,67 sono riconducibili al peso dell’Irpef, delle addizionali comunali/regionali Irpef e dei contributi previdenziali; gli altri 15,77 miliardi di euro sono ascrivibili all’Irap.

“Se almeno 8 miliardi andassero ad abbattere l’Irpef in capo ai dipendenti - prosegue Bortolussi – quasi certamente le fasce di reddito al di sotto dei 25mila euro potrebbero ritrovarsi con oltre 700 euro netti in più all’anno pari a circa 60 euro al mese”.

Secondo la Cgia, il peso dell’Irap sul cuneo ascrivibile alle aziende private è pari a 6,1 miliardi di euro. “Se i rimanenti due miliardi di taglio al cuneo andassero ad abbattere l’Irap del settore privato, il peso di questa imposta sulle aziende si ridurrebbe di un terzo. Un alleggerimento – conclude Bortolussi – comunque di tutto rispetto”.