La scrivente O.S., in merito all’attuazione delle posizioni organizzative ex artt. 17 e 18 CCNI, si è sempre dimostrata disponibile ad un proficuo confronto.
Valuta l’istituto un punto cardine dell’organizzazione dell’Amministrazione, necessario per il buon andamento e per l’efficienza stessa dell’azione amministrativa. Inoltre, in condizioni di equità e trasparenza, l’istituto può costituire un valido presupposto per lo sviluppo professionale dei lavoratori del fisco.
Così, del resto, nasce contrattualmente il richiamato istituto ed in tal senso fu riconosciuto da tutte le OO.SS. che ne sottoscrissero la previsione nel CCNL.
Oggi, però, sembra che tali presupposti siano venuti meno a causa di una illogica gestione unilaterale dell’istituto contrattuale in argomento da parte dell’Amministrazione.
Codesta Agenzia ha ritenuto non solo di non affrontare la tematica con una visione complessiva ed esaustiva ma, peggio, ha inteso emanare atti unilaterali oltreché organizzativamente inidonei ed in parte anche illegittimi.
Con una visione che la Scrivente O.S. definisce “miope”, codesta Agenzia e forse parte del tavolo negoziale, non ha inteso cogliere la proposta di confronto che come UILPA avevamo già formulato nel corso degli incontri dello mese di novembre 2013.
Infatti, in occasione dell’avvio del confronto sulle Posizioni Organizzative per gli Uffici Provinciali del Territorio, avevamo rappresentato l’esigenza di una complessiva revisione dell’istituto che doveva necessariamente passare attraverso un unico accordo sul finanziamento (P.O. Entrate e Territorio) che sostituisse l’ormai superato accordo sottoscritto, nel 2010, solo da CISL e Salfi.
Abbiamo proposto principi generali condivisibili per l’assegnazione degli incarichi.
Abbiamo proposto la necessaria rimodulazione del finanziamento in funzione delle risorse oggi esistenti nel fondo dei lavoratori. Diciamo, oggi, che la scelta compiuta da codesta Agenzia di assegnare gli incarichi per tre anni (modificando illegittimamente l’art. 27 del CCNL e 19 del CCNI) non è neanche funzionale ad una futura “continuità” amministrativa considerato che, già nel 2015, le attuali strutture “Core business” dovranno necessariamente essere riorganizzate a seguito dell’accorpamento con le attività dell’ex Agenzia del Territorio.
La scadenza al 31.12.2013 delle posizioni organizzative previste per le “Entrate” e l’esigenza di introdurle per il “Territorio” era l’occasione “organica ed efficace” per poter efficientare l’organizzazione operativa della nuova Agenzia Entrate.
Diversamente codesta Agenzia ha inteso agire unilateralmente.
La direttiva emanata lo scorso 18 dicembre ed indirizzata a tutte le strutture (mai partecipata alle OO.SS.), ha enunciato principi generali che, come avevamo previsto e denunciato in occasione dell’incontro del 12 febbraio u.s. e ancor prima nei nostri comunicati e richieste di incontro a codesta Agenzia, sono stati “tradotti”, dai direttori regionali e provinciali, come “libertà feudali” da poter applicare a piacimento.
Ne sono testimonianza le numerose denunce proveniente dai lavoratori e dalle OO.SS. Territoriali e che, per puntualità e chiarezza, la Scrivente ne allega copia.
Tutte, infatti, danno il senso delle numerose arbitrarietà e della incoerente “gestione” delle risorse umane ed economiche avvenute sul territorio nazionale.
A fronte di ciò, sebbene a criticità ormai in essere, la Scrivente ribadisce l’esigenza che vengano ristabiliti i principi di legittimità e trasparenza nell’assegnazione degli incarichi.
In tal senso la UILPA Entrate avanza al tavolo di negoziazione nazionale delle fattive proposte meglio sintetizzate nell’allegato alla presente.
Proposte ai fini della rivisitazione delle scelte unilaterali dell’Agenzia in merito alle Posizioni Organizzative ex artt. 17 e 18 CCNI
Partendo dalle condizioni date non dipendenti dalla Scrivente UILPA Entrate, così come descritto in nota di pari data, si propongono al tavolo negoziale i seguenti punti che dovranno essere oggetto di approfondimento ed eventuale condivisione.
Eliminazione degli aspetti palesemente illegittimi che hanno determinato, da parte dell’Agenzia, la modifica unilaterale del CCNL e CCNI.
Condivisione di criteri idonei a definire le posizioni organizzative e la loro assegnazione al fine della uniformità di applicazione su tutto il territorio nazionale, alla trasparenza ed alla adeguata motivazione di tutti gli atti.
Verifica, attraverso il confronto con le OO.SS. Territoriali, della corrispondenza degli incarichi ad oggi attribuiti con i criteri come sopra definiti.
Definizione delle necessarie figure di posizioni organizzative da introdurre negli Uffici Provinciali del Territorio e nelle Direzioni Centrali “Core business” dell’ex Agenzia del Territorio.
Configurazione di posizioni organizzative anche nell’ambito della II Area.
Infatti, nell’ambito delle declaratorie professionali per la II Area, previste dal vigente Contratto Nazionale, sono presenti margini inerenti la possibilità che tali lavoratori svolgano anche compiti ed attività di Coordinamento di altri lavoratori aventi pari o inferiore qualifica.
In tal modo, in parte, si potrebbe dare risposta alle forti esigenze di crescita professionale dei lavoratori di II Area che oggi si vedono bloccata, di fatto, la possibilità di sviluppo professionale verso la III Area. Tale esigenza coinvolge una platea ancor più vasta di lavoratori a seguito dell’accorpamento con la ex Agenzia del Territorio dove la II Area era numericamente superiore a quella di III.
Superamento dell’accordo del dicembre 2010 sul finanziamento delle Posizioni Organizzative, sottoscritto esclusivamente da CISL e Salfi, cessato coevamente con la scadenza degli incarichi pregressi (31.12.2013) ma unilateralmente prorogato sine die dall’Agenzia.
L’accordo fu già a suo tempo valutato, dalla scrivente O.S., spropositato in termini di ammontare del finanziamento (oltre 10 milioni di euro!) gravante sul fondo dei lavoratori e non coerente con le effettive esigenze. Prova ne è che, pur in presenza del numero massimo di incarichi assegnati a “pieno regime” al 2013, sono state impiegate circa 9 mln di euro delle somme “vincolate” con il citato accordo.
In questi anni, inoltre, è intervenuta, per legge, una costante riduzione del Fondo dei lavoratori in proporzione alla riduzione del personale in servizio e, al contempo, l’Agenzia ha incrementato unilateralmente la gestione di risorse del Fondo stesso per finalità non condivise con le OO.SS..
L’attuale sistema di remunerazione delle posizioni organizzative, quindi, prevede un
rilevante sbilanciamento del co-finanziamento con una quota fino a 2.500 euro annui, per singola posizioni, a carico del fondo dei lavoratori e la restante eventuale quota superiore al suddetto importo a carico dell’Agenzia.
Appare necessario, quindi, che la quota a carico del FPSRUP venga ridimensionata e, conseguentemente, incrementata la quota a carico dell’Agenzia. Quest’ultima, peraltro, usufruisce, ormai, di “sostanziosi” risparmi derivante dalla spending review
messa in atto in vari ambiti nonché delle ordinarie quote del c.d “potenziamento” riconosciutegli annualmente con il decreto “ex comma 165” e/o da normative specifiche.
In sostanza la UILPA Entrate ritiene necessario ricontrattare sia l’accordo capestro del 2010 così come l’art. 18, comma 3, del CCNI.
In tal modo verrebbero salvaguardate le esigenze dell’Agenzia a non vedere diminuite il numero delle posizioni organizzative e, contemporaneamente, verrebbe tutelata la remunerazione dei lavoratori incaricati.
Inoltre, verrebbero disimpegnate importanti risorse del FPSRUP, aventi natura di “certezza e stabilità”, diversamente utilizzabili per il finanziamento delle progressioni economiche e/o in altre finalità remunerative attraverso un percorso di sviluppo professionale dei lavoratori del fisco.
Roma, 6 marzo 2014
Il Coordinatore Generale UIL PA Entrate
Renato Cavallaro