I dati diffusi dall’Istat sono preoccupanti

 

03/03/2014 | Economia.

Dichiarazione di Antonio Foccillo, Segretario confederale Uil

Le dinamiche economiche del nostro Paese sono sempre negative, nonostante il surplus primario italiano, che pure si è ridotto di poco rispetto al 2012, sia uno dei più alti fra i Paesi dell’area Euro. I dati diffusi, oggi, dall’Istat sono preoccupanti, infatti, certificano che, nonostante le tante manovre economiche di tagli che si sono susseguite fino ad oggi, il debito italiano non accenna a diminuire. Anzi continua a crescere sempre di più.

Continua la caduta del Pil, mentre la domanda interna continua anch’essa a precipitare, con un’ulteriore riduzione della spesa per i consumi delle famiglie e soprattutto della spesa per i generi alimentari. Infine, i redditi da lavoro dipendente insieme alle retribuzioni lorde subiscono ancora una contrazione.

Anche le imprese hanno sempre più difficoltà a stare sul mercato, tanto è vero che le importazioni hanno una flessione, tantissime stanno chiudendo e qualcuna si trasferisce all’estero, in quanto in Italia l’energia costo troppo, la tassazione è arrivata a livello insopportabile (circa il 44% del Pil), mancano le infrastrutture e non si investe in ricerca e innovazione.

Di fronte a ciò non si può aspettare ancora. Ci sarebbe da progettare un immediato intervento e non il classico aumento delle tasse come è stato fatto.  

Continuiamo a chiedere di aggredire la crisi con politiche non recessive e con investimenti pubblici che siano esclusi dal rapporto deficit/pil. Bisogna che si ponga il problema a livello comunitario e si cambi strategia economica. Il Governo deve immediatamente avviare una fase di sviluppo immettendo risorse nelle tasche degli italiani, riducendo le tasse sul lavoro e sulle pensioni e rinnovando i contratti in modo da avviare i consumi interni e dare un po’ di ossigeno alle imprese.

Roma, 3 marzo 2014