I sindacati sul piede di guerra proclamano lo stato di agitazione Cgil Cisl Uil: “Sulla produttività inaccettabile discriminazione dei lavoratori”
Roma, 13 febbraio 2014
Con una nota, Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa denunciano il perpetuarsi di una illegittima penalizzazione del personale amministrativo: i lavoratori ad oggi sarebbero esclusi dal fondo per lo smaltimento dei procedimenti arretrati che, diversamente da quanto voluto dal legislatore resterebbe anche per il 2014 appannaggio solo ed esclusivamente dei magistrati.
“A norma di legge è prevista la possibilità di destinare al personale risorse specifiche per l’incentivazione della produttività”, attaccano i sindacati, “soldi che servono a migliorare il servizio e a ridurre i tempi della giustizia. Tuttavia, nel corso del 2013 tali risorse sono state distribuite dagli organi di vertice della Giustizia Amministrativa ai soli magistrati, ben 1.300€ a udienza, ignorando la disposizione normativa che prevede che al processo di incentivazione della produttività venga coinvolto il personale di tutte le categorie e non di una sola già abbondantemente apprezzata in quanto ad appannaggi e retribuzioni“
“Si tratta di un comportamento inaccettabile” rincarano le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil, “una discriminazione nei confronti di lavoratori che hanno contribuito a garantire lo svolgimento sia delle numerose attività istruttorie che delle udienze aggiuntive, ma che poi si sono trovati esclusi da qualsiasi riconoscimento”.
“Pretendiamo una soluzione urgente per sanare questa grave ingiustizia” concludono i sindacati che, dopo l’ennesimo incontro con il Segretario Generale andato a vuoto, hanno proclamato lo stato di agitazione. “Metteremo in atto tutte le iniziative di protesta necessarie per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la corretta applicazione della norma di legge.
A partire dalla mobilitazione che abbiamo indetto per il 24 febbraio prossimo (dalle ore 11 alle ore 13), con presidi davanti alla sede centrale del Consiglio di Stato a Roma e a tutte le sedi regionali dei Tar”.