10 febbraio 2014
Per chi lavora nella pubblica amministrazione ci sono dei prestiti agevolati dedicati, i prestiti Inpdap. Ecco cosa sono e come richiederli.
Con il momento di ristrettezze economiche che stiamo attraversando per un dipendente statale può essere necessario richiedere un prestito Inpdap, dedicato proprio a questa categoria di lavoratori. Ma cosa sono nel dettaglio questi prestiti?
Diversamente dai prodotti di IBL Banca, oppure da un prestito Compass, di Findomestic, etc. i prestiti Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica) sono prestiti agevolati dedicati proprio a lavoratori dipendenti, oppure a ex dipendenti pensionati e alle loro famiglie.
Vediamo di conoscerli meglio: per prima cosa possono essere erogati dall’ente (ora assorbito dall’Inps) attraverso il proprio Fondo credito, oppure dalla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Se no, possono essere concessi anche da banche e società finanziarie convenzionate con l’Inpdap.
Ecco nel dettaglio a chi si rivolgono i prestiti di questo tipo: come abbiamo detto sono i lavoratori dipendenti e i pensionati della pubblica amministrazione che aderiscono al Fondo credito dell’Istituto, così come le loro famiglie. Quando si vuole fare richiesta di un prestito Inpdap è necessario compilare dei moduli che si trovano sul sito dell’ente e consegnarli al competente ufficio territoriale o provinciale.
Attenzione perché ci sono dei limiti nelle disponibilità finanziarie previste annualmente nel bilancio dell’Istituto per l’attività creditizia. Inpdap prevede diverse tipologie di finanziamento, a seconda della finalità del prestito e della somma richiesta: piccoli prestiti Inpdap, prestiti pluriennali diretti, prestiti pluriennali garantiti. Per i lavoratori dipendenti ci sono anche dei mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa.
Ecco cosa sono i piccoli prestiti Inpdap: sono finanziamenti di breve durata (da 1 a 4 anni), che vengono concessi per rispondere a necessità improvvise e urgenti del richiedente. Per ottenere un piccolo prestito Inpdap non è necessario fornire una motivazione specifica, né una documentazione di spesa.
La somma richiesta può essere pari a massimo una mensilità media netta di stipendio o pensione nel caso di durata annuale, due mensilità per i prestiti biennali, tre mensilità per i finanziamenti con durata triennale e quattro mensilità se il prestito ha durata quadriennale.
Come abbiamo detto inizialmente i prestiti Inpdap sono agevolati, cioè hanno dei tassi più bassi rispetto ai quelli di mercato; viene inoltre applicata un’aliquota relativa alle spese di amministrazione e una relativa al contributo del fondo rischi. I piccoli prestiti possono essere restituiti in 12, 24, 36 o 48 rate mensili. Il rimborso può avvenire in contanti, presso la banca cassiera di Inpdap, oppure tramite addebito diretto su conto corrente bancario o postale.
I prestiti Inpdap pluriennali, invece, vengono erogati solo per una reale necessità personale o familiare del richiedente, per far fronte a un gran numero di eventi che sono previsti nel regolamento come acquisto della casa; calamità naturali, rapina, furto e incendio; trasloco; ristrutturazioni e installazioni di impianti per l’energia rinnovabile; cure mediche e dentistiche; studi e molti altre; acquisto dell’auto; matrimonio e nascita dei figli.
Per ottenere un prestito Inpdap pluriennale è necessario fornire una documentazione che attesti la necessità del finanziamento e l’eventuale documentazione di spesa. I prestiti Inpdap pluriennali vengono concessi a lavoratori con almeno quattro anni di anzianità di servizio e pensionati con almeno quattro anni di versamenti contributivi.
Possono beneficiarne anche i dipendenti a tempo determinato da almeno tre anni, solo se la durata del prestito non supera quella del contratto. In questo caso il trattamento di fine rapporto dovrà essere dato a garanzia del prestito Inpdap. I prestiti pluriennali possono avere una durata di cinque o dieci anni e si possono estinguere rispettivamente in 60 o 120 rate mensili consecutive, ciascuna di importo non superiore al quinto della busta paga o della pensione netta.
I prestiti Inpdap pluriennali prevedono un tasso nominale annuo vantaggioso, con una ritenuta per spese di amministrazione e per il contributo del fondo rischi. Gli iscritti alla gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali possono richiedere a banche e finanziarie convenzionate prestiti garantiti da Inpdap contro le seguenti eventualità: riduzione dello stipendio; decesso dell’iscritto prima di aver ultimato il rimborso; cessazione del servizio senza diritto a pensione.