Nei pochi minuti cui abbiamo non_partecipato, ma assistito alla riunione sindacale del 05.02.2014, ci siamo resi esattamente conto delle strategie che l'amministrazione intende adottare per la chiusura degli uffici/sportelli.

Così come per altre realtà, quando si tratta di chiudere uno sportello come quello di Misilmeri, si invoca la “spending review”.

Una riduzione della spesa che viene pagata dai lavoratori oltre che dai cittadini.

Abbiamo appena ascoltato di edificio fatiscente, di locali inadeguati, di personale ridotto al lumicino al punto di non poter prendere le ferie dovute, di fitti passivi insostenibili.

Come sindacato Confederale avremmo voluto sottolineare che si stava chiudendo uno sportello che, a nostro parere andrebbe invece implementato.

Una realtà come quella misilmerese, che conta un numero importante di abitanti con un età molto avanzata, di cittadini che non usano internet (basta leggere il cognome di chi scrive per capire se conosce, o meno, molto meglio dell'amministrazione la realtà del comune di cui si discute) e che invece addirittura rimpiangeranno gli estenuanti turni che iniziano all'alba e che si vedranno costretti a dirigersi verso altri uffici (Bagheria, Termini I. o Palermo).

Dalle premesse nulla è stato paventato al riguardo del rafforzamento dell'ufficio di Bagheria (quello più vicino), che di certo sarà sovraccaricato dagli utenti di Misilmeri.

A questo proposito si è arrivati, da parte dell'amministrazione, al paradosso dicendo che non sarebbe stato possibile accontentare, se non per un paio di mesi, un collega che aveva chiesto di prestare servizio presso l'ufficio bagherese.

Veramente inspiegabile, o forse si!

Avremmo fatto presente tutto questo e molto altro ancora ma la conduzione del tutto inadeguata della riunione da parte del Direttore della DP non lo ha consentito.

L'unico deputato a moderare e regolamentare l'incontro sindacale si è limitato ad un monologo, all'inizio, per poi continuare la propria performance con un duetto con un paio di sindacalisti.

Noi come UIL PA abbiamo dato grande lezione di educazione e buon gusto, ci chiediamo se gli altri possono dire altrettanto.

Di certo la prossima volta sapremmo adeguarci....eccome se ci adeguiamo.

Intanto abbiamo diffidato il Direttore della DP a proseguire nell'azione di chiusura dell'ufficio e riavviare un confronto sindacale serio.

Giuseppe Cucinella           Giovanni Di Pisa

 

 

Formale protesta – richiesta di incontro sindacale.

 

Egregio Direttore, con la presente vogliamo ufficializzare una formale protesta contro l’ atteggiamento che Ella ha tenuto nel corso dei primi 64 minuti della riunione sindacale che si è tenuta (Lei con le altre sigle). Ci riferiamo ai primi 64 minuti poiché, in considerazione del Suo inqualificabile atteggiamento abbiamo ritenuto di dover lasciare a Lei ed al singolo collega rappresentante sindacale, oltre che la scena, il tavolo.

 

È opportuno tenere presente che la presente è redatta senza nemmeno leggere il verbale in quanto, al di là di qualunque cosa venga riportato nel riepilogo dell’incontro, quello che si legge in questa nota è l’esatta fotografia di come si sono svolti i fatti.

 

Protestiamo contro la Sua incapacità di moderare, condurre e regolamentare un incontro di assoluta delicatezza come quello odierno che Ella ha ridotto ad una “chiacchierata” con un solo rappresentante sindacale, più un altro che si inseriva.

 

Non le consentiamo di approfittare della buona educazione dei rappresentanti sindacali della UIL PA- Entrate, ed ancora più in generale della UIL PA, che legge per doverosa conoscenza.

 

Chi le scrive, così come chi è presente nella delegazione UIL PA, sa come ci si comporta ad un tavolo di contrattazione e più in generale tra persone civili ed educate.

 

Non interrompere, attendere il nostro turno per esporre le nostre tesi, sintetizzando, quando possibile e per quanto possibile, i concetti , necessari per portare avanti il confronto, è il nostro credo.

 

Ravvisiamo, nella Sua condotta odierna, un’azione lesiva del nostro ruolo istituzionale.

 

Se saremo costretti, in futuro, ci adegueremo e, La prego di credermi, non sarà un bel vedere né sentire.

 

La invitiamo a formulare una nuova convocazione, augurandoci che Ella non ripeta l’errore di oggi.

 

Non può privare una Sigla Sindacale di esporre le proprie argomentazioni, e né tanto meno pensare che per farlo, noi, si debba essere costretti ad urlare, sovrapporsi agli altri, ed altro ancora.

 

Rimaniamo in attesa di urgente riscontro e anche perché non si può prescindere da un sano confronto per “l’eventuale” chiusura dello sportello di Misilmeri, come qualunque altro..

 

Chiediamo al Direttore Regionale, che legge per opportuna conoscenza, di supervisionare la questione onde evitare che le relazioni sindacali con la DP di Palermo possano irrimediabilmente incrinarsi.

 

Il componente della Segreteria Nazionale
Giovanni Di Pisa