A cura di Adriana Aronadio
Si è svolto oggi presso l'Aula Vignicella ‐ Ospedale Pisani di Palermo, l’attivo unitario per l'illustrazione delle Linee Guida relativa ai rinnovi contrattuali del Lavoro Pubblico.
Durante l’incontro si è ampiamente dibattuto circa il tema relativo ai duri colpi inferti alla P.A. negli ultimi anni dai vari Governi che si sono avvicendati nello scenario politico.
I quesiti fondamentali sui quali oggi i partecipanti tutti si sono ritrovati a riflettere sono stati fondamentalmente due: “in che direzione sta andando il nostro Paese? Quali sono le scelte sociali che intende effettuare?”
In merito alle possibili risposte, ci sono diversi miti da sfatare che aleggiano intorno alla Pubblica Amministrazione. Prendendo come riferimento i dati dell’ultimo rapporto EURISPES è stato evidenziato che:
- Si afferma spesso che in Italia la spesa pubblica sia troppo elevata in rapporto al PIL…ma non è così! I Paese europei nei quali la spesa per il pubblico impiego grava maggiormente sono: la Danimarca (19,2%), la Finlandia (14,4%), la Francia (13,4%) la Spagna (11,9%). L’Italia si mantiene in linea con la media europea con l’11,1%.
- Anche il rapporto tra il numero dei lavoratori pubblici e il totale dei residenti nei vari paesi europei fa emergere una sostanziale omogeneità. In Svezia la P.A. conta circa 135 impiegati ogni mille abitanti; in Spagna 65; in Francia 94; in Italia solo 58. Quindi cade un altro mito!
In realtà, il vero problema sorge quando confrontiamo in ambito europeo i livelli di retribuzione dei pubblici dipendenti. I lavoratori della P.A. meglio pagati sono quelli francesi che in un anno guadagnano in media circa 36.000 euro; i tedeschi circa 28.000; gli spagnoli 27.000; in Italia 26.000.
Ed è da anni infatti che le Organizzazioni Sindacali confederali segnalano in tutte le sedi istituzionali che i salari dei dipendenti pubblici italiani sono tra i più bassi d’Europa!
Proprio in riferimento a questi aspetti diventa allora veramente urgente costruire questa Piattaforma Contrattuale e condividerla con tutti i lavoratori: E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA!
- Basta con i tagli delle risorse destinate alla P.A.
- Basta con il blocco dei contratti nazionali di lavoro fermi dal 2009
- Basta con il blocco delle retribuzioni che hanno causato una perdita del potere di acquisto dei pubblici dipendenti pari al 30%
- Basta con i tagli dei buoni pasto che in alcune amministrazioni hanno visto quasi dimezzato il loro valore, cosa resa ancora più grave se si riflette sul fatto che erano frutto della contrattazione finanziata con i soldi dei fondi
Basta continuare a chiedere altri sacrifici!!!!
E più di prima in questa fase è inoltre necessario affermare in sede di contrattazione nazionale e integrativa una politica che tenga conto delle DIFFERENZE DI GENERE. Questo significa intervenire sull’organizzazione del lavoro, sulla parità di condizioni e di opportunità che favoriscano la maternità e la paternità, sull’assistenza agli anziani e ai disabili, eliminando discriminazioni e penalizzazioni là dove si annidino. Occorre affrontare il tema sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, in particolar modo su una maggiore e diversa utilizzazione dell’istituto del part-time. Ed ancora, chiedere i bilanci di genere che mettano in evidenza le differenze retributive, di carriera e di formazione, necessaria soprattutto al rientro dopo lunghi periodi di assenza dal lavoro.
Questa fase diventa un’occasione imperdibile per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione per tentare di fare arrivare le loro voci a chiunque sia l’interlocutore in grado di ascoltarli… per urlare la loro rabbia, tutti insieme, cercando di mettere in campo tutte le sinergie necessarie a cambiare questo Paese!!!!!