La Uil PA Vigili del Fuoco ha in più occasioni denunciato la mancanza di un’adeguata forma di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro a tutela dei Vigili del Fuoco richiamando, altresì, l’attenzione sui tagli dovuti alle riassegnazioni in entrata che ha determinato una drastica riduzione dei finanziamenti in favore dell’Opera Nazionale di Assistenza al punto tale da non rendere possibile il rinnovo della polizza sanitaria a tutela del personale.

In ragione di quanto in precedenza evidenziato, il 6 maggio 2013 l’On. Ettore Rosato ha presentato una interrogazione parlamentare attraverso la quale ha evidenziato l’ingiusta esclusione del personale del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco dall’obbligo di assicurazione di cui al D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, ovvero l’assoluta incostituzionalità dell’attuale mancanza di qualsiasi adeguata forma di tutela ed assistenza.

Così come più volte denunciato dalla nostra organizzazione sindacale, anche l’On. Rosato ha posto l’attenzione sui pesanti tagli che non consentono all’Ona il raggiungimento delle proprie finalità; la disponibilità dell’ente è infatti passata dai 12 milioni di euro del 2008 ai 2,4 milioni di euro del 2011, il tutto nonostante un sostanziale aumento dei proventi derivanti dai servizi a pagamento offerti dal Corpo Nazionale.

L’iniziativa dell’On. Rosato riveste una certa importanza anche dal punto di vista della corretta informazione sul reale stato della gestione dell’Ona contro la campagna di disinformazione posta in essere da alcuni sindacati che, invece di evidenziare il problema reale, ovvero quello dell’esiguità delle risorse stanziate, hanno raccontato le loro frottole riguardo presunti sprechi, cosa che avrebbe potuto penalizzare ulteriormente i Vigili del Fuoco ed indurre a tagli aggiuntivi.

Nel ringraziare l’On. Rosato per l’impegno e l’interessamento mostrato, cogliamo l’occasione per informare di come continuino ad essere avvolte da una spessa coltre di fumo alcune informazioni già richieste dalla nostra Organizzazione Sindacale su quanti e quali siano gli organismi di protezione sociale che beneficiano della ripartizione del fondo comune istituito presso il Ministero dell’Interno in cui confluiscono i proventi derivanti dai servizi a pagamento offerti dal Corpo Nazionale, l’esatta dotazione complessiva del fondo, ovvero la quantificazione e l’andamento delle entrate versate con riferimento a ciascun capitolo d’entrata, a quanto ammonti la contribuzione elargita in favore di ciascun organismo di protezione sociale, i criteri adottati nella ripartizione del fondo ed infine quali siano le motivazioni per cui non sono state offerte all’Opera Nazionale le necessarie garanzie di riassegnazione.

Cordiali saluti.

Roma, 10 maggio 2013

Il Coordinatore Generale
Alessandro Lupo