La situazione delle donne in Italia non migliora: continuano a essere sottovalutate sia nel settore pubblico sia in quello privato. Nel 2012 l’Italia è scesa dal 74° posto all’80° nella classifica della disuguaglianza di genere stilata dal Forum economico mondiale.

Il paese sta attraversando una pesante recessione economica e la disoccupazione è all’11 per cento. A febbraio la disoccupazione femminile è scesa leggermente rispetto al mese precedente, ma le donne italiane sono comunque pagate di meno degli uomini a parità di mansioni e quindi, in un certo senso, conviene assumerle.

L’ultimo episodio che ha provocato la protesta delle femministe italiane, racconta il Daily Beast, è stata la nomina di dieci saggi da parte del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, per uscire dall’impasse politica in cui si trova il paese dopo le elezioni di febbraio. “I saggi sono tutti uomini ed è sembrato che il presidente non abbia trovato nemmeno una donna abbastanza qualificata da aggiungere alla lista”, scrive il Daily Beast.

Il presidente ha spiegato che è stata una questione di tempo, la decisione è stata presa in fretta e furia in un momento di emergenza per il paese. Ma solo tre mesi prima lo stesso Napolitano aveva denunciato la disuguaglianza tra donne e uomini in Italia: “L’uguaglianza tra i sessi è un indicatore del livello di civiltà di un paese e anche se molti passi sono stati fatti in Italia rispetto al passato, la strada da fare è ancora lunga”, aveva detto il presidente. “È molto triste”, ha commentato Emma Bonino. “La scelta del presidente non riflette la realtà della nostra società, nega il ruolo delle donne nella società”.

Fonte: http://www.internazionale.it/