La nostra Organizzazione ritiene che fare sindacato significa far conoscere le proprie idee e le proprie proposte fatte soprattutto cercando di ascoltare e risolvere i problemi delle lavoratrici e dei lavoratori, e non, invece, perdere tempo a fare comunicati che di propositivo non hanno nulla.

Detto questo, passiamo alle cose serie.

Venerdì si è svolta una riunione per il contratto integrativo sul Fondo 2012, ed in tale sede abbiamo avuto comunicazione da parte dei vertici della CRI che il fondo ha un importo inferiore all’anno precedente e non di poco.

Con determina dirigenziale, scaturita anche da una nota del Presidente, si provvede a detrarre dal Fondo 2012 un importo variabile, facendo riferimento alla L. 449/97 art. 43, che dà la possibilità agli Enti di inserirlo.

La scelta politica di questo Ente è che non è più possibile inserire tale somma.

Perché?

Questa Organizzazione ritiene inaccettabile questo ragionamento, innanzitutto perché stiamo discutendo di un Fondo dell’anno precedente.

Troviamo bizzarro che in un Ente con la mannaia di un Decreto di privatizzazione il lavoratore debba anche subire l’umiliazione di sentirsi dire: ridammi i soldi per i quali ti sei impegnato e che sapevi di avere, perché hai lavorato nelle condizioni dell’anno prima, ma io, poi, ho deciso di cambiare le condizioni”.

Non si dice – dopo - ai lavoratori “ti sei dato tanto da fare, ma l’incentivo è meno dell’anno precedente”.

Questa Organizzazione ha chiesto con fermezza e autorevolezza di fare un altro incontro chiedendo all’Amministrazione di ripensare alla decisione messa in atto.

Nel caso contrario non solo non firmeremo il Contratto, e questa è una ovvietà, ma , anche facendo un giro di assemblee, decideremo il da farsi.

IL COMMISSARIO UILPA CRI
Simonetta Villamagna