Niente viste di controllo Inps d'ufficio per i lavoratori malati, almeno per il momento. Una decisione, scritta in una comunicazione interna dell'ente di previdenza, che sancisce la temporanea sospensione per le visite disposte d'iniziativa dell'istituto. Restano i controlli richiesti dalle aziende (a loro carico). La misura, legata alla necessità di risparmio, taglia la spesa per queste prestazioni che si attesta a circa 50 milioni l'anno.

Ma il provvedimento non piace ai medici fiscali aderenti alla Fimmg, convinti che, in realtà, non ci sarà nessuna reale economia. Anzi, si rischia un boom di assenteismo, con una spesa assai maggiore per le casse pubbliche. "Il costo per l'indennità di malattia per le casse pubbliche - spiega Alfredo Petrone, coordinatore nazionale del settore Fimmg Inps - è di due miliardi l'anno. E ogni aumento dell'assenteismo tra lo 0,1% e lo 0,2% costa 100 milioni di euro in più. Questi numeri spiegano il rischio. Si tenga conto, per esempio, che alcune categorie di lavoratori, come i braccianti agricoli, non hanno veri e propri datori di lavoro che possono disporre le visite. Questo significa rinunciare ai controlli. Inoltre, in un momento di crisi come questo, è particolarmente ingiusto far gravare solo sulle aziende il peso dei controlli".

La decisione dell'Inps, presa per far fronte alla razionalizzazione della spesa richiesta dalla legge di stabilità, in poche settimane farà registrare "un importante aumento delle assenze per malattia e quindi una spesa ben superiore rispetto a quanto l'Istituto investe in un anno per le visite mediche di controllo d'ufficio", aggiunge Petrone. Questa misura porterà, inoltre, "al sostanziale licenziamento di circa 1.000 medici in servizio da decenni. Le visite mediche di controllo Inps richieste dall'Istituto - prosegue Petrone - hanno da sempre rappresentato un punto di forza nella lotta all'abuso dell'assenteismo di malattia. Per questo motivo chiederemo un incontro urgente con la dirigenza dell'Inps e con il ministro del Lavoro, riservandoci di informare anche la Corte dei Conti di ciò che si profila come un errore  perfetto".

30/04/2013