Disattenzione ai temi del lavoro impedisce di riprendere fiducia e di tornare a crescere

La crisi del nostro Paese è sempre più drammatica. La riduzione dell’apparato produttivo, la disoccupazione e la perdurante assenza di investimenti, connotano la condizione attuale dell’economia italiana. La disattenzione ai temi del lavoro impedisce di intraprendere una strada che, frenando la caduta libera della nostra economia, permetta di riprendere fiducia e di tornare a crescere.

CGIL CISL e UIL ritengono urgente che il tema del lavoro, in tutte le sue componenti, torni al centro delle scelte politiche ed economiche e indicano i provvedimenti urgenti ed indispensabili per aprire una nuova fase:

      - il rifinanziamento della CIG in deroga;

      - il completamento dell’effettiva salvaguardia degli “esodati”.

Inoltre vanno definiti:

-  uno strumento di contrasto alla povertà e il finanziamento della non autosufficienza;

-  la proroga per i contratti precari della Pubblica Amministrazione e della Scuola in scadenza;

-  la riforma dell’IMU, esonerando solo i possessori di un’unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell’immobile.

Queste sono le scelte per arrestare la caduta del sistema produttivo e fare ripartire la crescita creando nuove opportunità di lavoro. Investimenti, redistribuzione del reddito, ripresa dei consumi sono le condizioni essenziali per sostenere la ripresa della nostra economia. Le parti sociali sono impegnate al rinnovo dei contratti di lavoro e nella scelta di salvaguardare l’occupazione, anche attraverso gli ammortizzatori sociali e i contratti di solidarietà, nonché ad individuare come correggere le iniquità della legge sulle pensioni.

CGIL CISL e UIL sosteranno queste rivendicazioni con la mobilitazione che si realizzerà con iniziative territoriali e regionali confederali e di categoria, a partire da sabato 11 maggio e che approderà il 22 giugno in una grande manifestazione nazionale a Roma.

Su rappresentanza e democrazia sindacale, CGIL CISL e UIL, confermando il testo unitario del 2008, l’allegato all’accordo del 28 giugno 2011 e ad integrazione dello stesso, convengono di definire con Confindustria un accordo che regoli:

·     la rilevazione e la certificazione della rappresentatività basata sull’incrocio tra iscritti e voto proporzionale delle RSU. Laddove non ci siano le RSU  varrà solo il numero degli iscritti. Le organizzazioni sindacali sono impegnate a confermare le RSU laddove esistenti;

·     la titolarità della contrattazione nazionale per le organizzazioni sindacali firmatarie che raggiungano il 5% della rappresentanza per ogni CCNL;

·     gli accordi saranno definiti dalle organizzazioni sindacali che rappresentano almeno il 50%+1 della rappresentanza e dalla consultazione certificata dei lavoratori, a maggioranza semplice, le cui modalità attuative saranno stabilite dalle categorie per ogni singolo CCNL.

Sulla base di questi principi le Segreterie Nazionali confederali sono impegnate ad avviare il confronto anche con le altre associazioni datoriali.

Roma, 30 aprile 2013