DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

I dati pubblicati, oggi, dall’Istat sulle retribuzioni confermano quanto più volte denunciato nel corso di questi anni di crisi: sono ferme da molto tempo e crescono meno dell’inflazione nonostante il calo della stessa.

Lasciare che resti tutto così è miopia politica: i bassi salari impediscono che i consumi, il potere d’acquisto e il livello di risparmio delle famiglie italiane aumentino. Non c’è liquidità e non c’è, di conseguenza, domanda. 

Diventa ancora più evidente la necessità di tutela del potere d’acquisto, anche riducendo il carico fiscale, che è uno dei più alti d’Europa.

Osserviamo che uno dei comparti della spesa pubblica che più di altri ha sofferto dei tagli della spesa pubblica è, indiscutibilmente, quello del lavoro pubblico, dovuto proprio al mancato rinnovo dei contratti, fermi da oltre tre anni, e al blocco del turn over.

Bisogna, dunque, immediatamente ripristinare e riqualificare la dinamica contrattuale nel pubblico impiego, rinnovando i contratti. Non saranno accettati ulteriori rinvii.

Roma, 29 Aprile 2013