Il nuovo governo mette l'economia in cima alla lista delle priorità per far ripartire il Paese. Maurizio Saccomanni, nuovo ministro dell'Economia del governo Letta ha già le idee chiare su come muoversi. E ha già tracciato la sua road map: puntare sulla crescita e coinvolgere le banche, le imprese e i consumatori in un grande 'patto', capace di rimuovere quel «fattore di incertezza psicologica» che finora ha indotto tutti questi soggetti all'attesa frenando gli investimenti.


SFORZO COORDINATO. Saccomanni ne ha parlato con Repubblica, spiegando di essere convinto che serva «uno sforzo coordinato» di tutti per «ripristinare il bene prezioso della fiducia», mentre sul piano tecnico ci vuole quella che chiama «una ricomposizione della spesa», secondo una «impostazione di tipo politico» che «solo un governo può dare». Da ministro intende dare sostegno «alle imprese e alle fasce più deboli della popolazione» attraverso «una ricomposizione del bilancio pubblico».
PRESSIONE FISCALE SOTTO CONTROLLO. Saccomanni punta ad un contenimento della pressione fiscale attraverso un taglio della spesa corrente. Se riuscirà nel suo intento, lo spread, l'indicatore principale dei malesseri nazionali potrà scendere «a quota 100 e anche meno», questo il valore ideale che il Paese meriterebbe, anziché tre volte tanto come è ora. E c'è poco da 'essere contenti' di questo livello, aveva detto a Washington, giusto pochi giorni fa. Saccomanni è convinto che in termini di disavanzo l'Italia di oggi, dopo la cura Monti, stia meglio di tanti altri partner. «Il problema è che non cresce». Di qui la necessità di riagguantare la fiducia, con le imprese che «si riposizionano sul mercato», le banche che non hanno più paura di concedere prestiti e i consumatori che consumano.

Domenica, 28 Aprile 2013