Egregi,
come è noto, il divieto di iscrivere gli stanziamenti economici direttamente nello stato di previsione del Ministero in correlazione a versamenti di somme in entrata del bilancio dello Stato, ed il perverso meccanismo di riassegnazione in entrata, oltre ad errate interpretazioni delle norme, hanno avuto come grave conseguenza un abbattimento di circa il 65% delle risorse economiche a disposizione dell’Opera Nazionale di Assistenza per il personale del C.N.VV.F.

L’unica significativa forma di finanziamento per l’ONA è infatti rappresentata dalla quota delle tariffe e dei servizi a pagamento resi dai Vigili del Fuoco, che è stata ridotta, senza motivazione, da 6.752.204 euro del 2010 a 2.423.928 euro del 2011.

Questa drastica riduzione di fondi a disposizione dell’ONA ha determinato la quasi totale paralisi delle attività svolte dall’Ente che, probabilmente, non sarà più in grado di garantire in futuro una adeguata forma di assistenza al personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Una grave conseguenza, ad esempio, sarà causata dalla disdetta dell’assicurazione sanitaria al personale che di conseguenza sarà più esposto ai rischi e alle spese economiche conseguenti alle eventuali malattie professionali a cui è soggetto per effetto dell’attività svolta. Relativamente poi ai servizi resi dai Vigili del Fuoco, con il Decreto del Ministero dell’Interno 2 marzo 2012 si è provveduto ad aggiornare le tariffe orarie che i richiedenti i servizi dovranno versare al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Al provvedimento, che non ha determinato alcun significativo effetto sui fondi a favore dell’Opera Nazionale necessari per garantirne la funzionalità, non è seguito, a distanza di quasi un anno, alcun provvedimento di aggiornamento ed adeguamento dei compensi spettanti al personale del Corpo Nazionale che in quei servizi viene ad essere impiegato.

Alla nostra Amministrazione non basta tuttavia la grave forma di persecuzione posta in essere dal Governo, nei confronti dei Vigili del Fuoco, attraverso il mancato  riconoscimento della previdenza complementare, di qualsiasi intervento in materia di riconoscimento dei lavori usuranti, l’assenza dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; oggi viene negata al personale, per insufficienza di risorse economiche, anche la polizza sanitaria stipulata dall’ONA. Se a quanto su esposto aggiungiamo anche il recente puntuale respingimento del riconoscimento della dipendenza da causa di servizio a quei Vigili del Fuoco ai quali invece la C.M.O., quella dipendenza, l’aveva già riconosciuta, il quadro è completo.

E’ anche per questa ragione che, nel settembre 2012, la UIL PA VVF scrisse una nota riguardo alle conseguenze negative per i Vigili del Fuoco relativamente al paventato riordino della sanità militare, che avrebbe portato ad una riduzione dei Dipartimenti di Medicina Legale. Il nostro appello ad un immediato intervento dell’Amministrazione, volto a scongiurare una simile ipotesi e ad istituire un tavolo tecnico al fine di adottare opportuni  provvedimenti a salvaguardia del personale, è stato vergognosamente ignorato. I nostri timori erano tutt’altro che infondati ed il 12 gennaio 2013 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero della Difesa che ha rimodulato le competenze territoriali delle Commissioni Mediche di seconda istanza e delle Commissioni Mediche Ospedaliere.

Anche questa operazione si è tradotta nell’ennesima penalizzazione a danno dei Vigili del Fuoco che saranno costretti ad intraprendere lunghi e dispendiosi viaggi, non solo per il riconoscimento delle cause di servizio, con il rischio poi, tutt’altro che remoto, di vedersele respinte dal Comitato Centrale nonostante riconosciute dalle C.M.O., ma anche per i problemi legati al rinnovo del “libretto sanitario di rischio”.

In relazione a quanto sopra esposto, la scrivente Organizzazione Sindacale chiede se l’Amministrazione:

‐ Ha denunciato l’inadeguatezza delle risorse assegnate all’ONA, a seguito della fase di ripartizione del fondo istituito presso il Ministero dell’Interno, che risultano assolutamente insufficienti a garantire la funzionalità dell’Ente nell’erogazione delle prestazioni a tutela dei Vigili del Fuoco;

‐ Non ritenga necessario provvedere all’aggiornamento ed adeguamento dei compensi spettanti al personale impiegato nei servizi a pagamento resi dal Corpo Nazionale;

‐ Non ritenga necessario intervenire relativamente all’indirizzo orientato a respingere ai Vigili del Fuoco il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio per quelle patologie riconosciute invece dalla C.M.O.;

‐ Non ritenga necessario provvedere ad istituire un tavolo tecnico al fine di adottare i necessari provvedimenti per mitigare gli effetti della riduzione dei Dipartimenti di Medicina Legale ovvero a proporre una modifica dei parametri psico-fisici che tengano conto dell’età anagrafica dei soggetti.

In attesa di conoscere le risposte richieste, si porgono cordiali saluti.

Roma, 28/02/2013

Il Coordinatore Generale
Alessandro Lupo