POCHI GIORNI PRIMA DELLE ELEZIONI, CANCELLIERI EFFETTUA UNA RIORGANIZZAZIONE BUROCRATICA E CENTRALISTICA DEL DIPARTIMENTO CHE PREOCCUPA TUTTO IL PERSONALE.

24/02/2013 comunicato stampa

I Vigili del Fuoco non accettano che il Ministro, con un colpo di mano e senza alcuna informazione, abbia riorganizzato gli Uffici Centrali del Dipartimento scippando la dirigenza tecnica del Corpo da funzioni che vengono assegnate a prefettizi. Purtroppo tali “scippi” si verificano spesso in occasioni in cui gli occhi sono tutti puntati altrove, come nel caso attuale delle elezioni politiche.

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ogni anno effettua 750.000 interventi di soccorso ai cittadini, oltre 1.500.000 pratiche di prevenzione incendi, è inserito in una struttura dipartimentale del Ministero dell’Interno diretta, a livello centrale, da ruoli prefettizi che operano spesso senza le dovute competenze tecniche e con gravi ripercussioni sulla funzionalità operativa e gestionale del Corpo: si pensi, ad esempio, che da 7 anni non riescono, ancora, ad espletare i concorsi per la nomina di 3.000 capi squadra e capi reparto, necessari per il funzionamento della delicata macchina del soccorso alla popolazione. Due norme straordinarie avrebbero dovuto semplificare l’iter concorsuale e velocizzare i concorsi, ma evidentemente, quando non si conosce bene la macchina che si dirige si sbaglia anche nello scrivere l’azione correttiva. Intanto i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco sono “alla frutta”. I problemi della mancanza dei Capi squadra e Capi reparto, figure chiave del soccorso, unitamente alla mancanza delle sufficienti risorse economiche necessarie per acquistare il gasolio, per riparare le attrezzature e gli automezzi, stanno compromettendo la risposta operativa del Corpo dei Vigili del Fuoco.

A tali problemi se ne aggiungono altri di non poco conto, che i Prefetti non hanno saputo risolvere:

ritardi eccessivi nella revisione del regolamento del servizio volontario (DPR 76/2004) stanno creando problemi di rapporti funzionali tra le varie componenti (permanente, volontaria e precaria del Corpo);

ritardi nella definizione del necessario riordino delle carriere e dell’Ordinamento del personale (temi sui quali si sono spese centinaia di ore lavorative che non hanno prodotto alcun risultato);

risorse economiche contrattuali bloccate da troppo tempo (il personale deve ancora percepire compensi legati al Contratto 2008/2009);

carenze di personale che ammontano ad oltre 4.000 unità e che gravano sempre sulle squadre operative che, ridotte in numero sul territorio, faticano per garantire livelli di sicurezza equivalenti a quelli assicurati in passato (solo l’alto senso di responsabilità e lo spirito di sacrificio del personale operativo assicurano oggi tali livelli, non certamente le direttive dei Prefetti).

Che la Spending Review abbia colpito solo la parte più debole del Paese, questa ne è dimostrazione lampante. Si prevede di tagliare le Prefetture ma poi si trovano altri Uffici dirigenziali a cui assegnare i Prefetti; e perché no … togliendoli ai Vigili del Fuoco!

Ci dica il Ministro Cancellieri quali competenze tecniche hanno i prefetti nel settore della prevenzione e sicurezza del lavoro? Quali competenze hanno i Prefetti su tematiche attinenti il soccorso e la prevenzione in ambito internazionale? Quali competenze organizzative e tecniche possono avere i Prefetti nella gestione del soccorso aereo? Quali competenze possono avere i Prefetti sulla "Comunicazione in emergenza" diretta alle agenzie di stampa e ai media (che si voglia forse blindare e/o meglio veicolare l'informazione)?

Il Corpo Nazionale si sente pugnalato alle spalle dal proprio Ministro che ha voluto e firmato questo decreto nel mese di dicembre e lo ha reso pubblico solo ora (momento in cui è in procinto di lasciare l'incarico).

La UIL PA VVF farà il possibile affinché il prossimo Governo ritiri immediatamente il Decreto incriminato e assicura, allo stesso tempo, che questa incredibile vicenda non venga dimenticata. I vigili del fuoco hanno un altissimo gradimento da parte dei cittadini (oltre il 90% nei sondaggi), rappresentando la parte buona e operosa del Paese, quella parte cui è possibile fare riferimento per la rinascita e lo sviluppo.

 Il Coordinatore Generale
Alessandro Lupo