da Lettera43.it
Slitta l'accorpamento delle agenzie. Esecutivo pronto alla fiducia.
Un'altra sconfitta per il governo Monti, battuto in commissione Finanze al Senato sulle misure relative alle agenzie fiscali, presenti nel disegno di legge sulla delega fiscale, approvato il 21 novembre e destinato ad approdare in Aula il pomeriggio del 22.
È infatti stato approvato all'unanimità un emendamento che fa slittare al 31 maggio 2013 l'accorpamento fra l'agenzia del Territorio e quella delle Entrate. Lo ha riferito uno dei relatori alla ddl di delega, Giuliano Barbolini.
SCONTRO GIÀ ALLA CAMERA. L'emendamento approvato dalla commissione Finanze del Senato contro il parere del governo e a firma Adriano Musi (Partito democratico) prevede che l'accorpamento fra le due agenzie slitti dunque da dicembre al «31 maggio 2013», riaprendo così una questione che ha visto contrapposti anche alla Camera maggioranza ed esecutivo.
Il rinvio era stato deciso infatti dai deputati ma cancellato dall'esecutivo con il maxiemendamento. Adesso, secondo quanto si è appreso, il governo sarebbe pronto a fare altrettanto al Senato, mettendo poi la fiducia sulla sua contromossa.
Nella delega fiscale è entrato anche il principio del contrasto di interesse per far emergere il «nero», una delle principali novità introdotte dalla commissione Finanze del Senato, che prevede la possibilità di scaricare spese regolarmente fatturate.
«STRATEGIA ARTICOLATA E COSTANTE». «Come confermano i dati che leggiamo oggi sui quotidiani», ha affermato Barbolini, «il contrasto all'evasione richiede una strategia articolata e costante. L'utilizzo delle banche dati e il redditometro possono essere strumenti utili ma da soli non bastano. Anche di questo si occupa la delega fiscale che è stata molto migliorata dal lavoro della Commissione Finanze».
Il relatore ha quindi aggiunto: «La Commissione ha infatti predisposto un testo di buon livello che offre appropriate risposte su punti critici del nostro sistema tributario, tali da durare e rimanere stabili nel tempo. Tra le novità, l'inserimento del contrasto di interessi come criterio per fare emergere la base imponibile attraverso l'emanazione di disposizioni per l'attuazione di misure selettive e indirizzate alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell'obbligazione tributaria».
«UN GRANDE IMPEGNO DA PARTE DEL PARLAMENTO». Secondo Barbolini: «È un tema su cui, in questi anni, il Partito democratico in Senato si è molto impegnato con proposte, emendamenti e disegni di legge, spesso in sintonia con il lavoro svolto dalla commissione Finanze sulle stesse questioni. Una condivisione dimostrata dal voto all'unanimità espresso ieri sera sull'emendamento presentato dal Pd»
Barbolini ha poi annunciato il via libera all'unanimità alla cosiddetta 'carbon tax'.
Ora la tempistica per l'arrivo in Aula del disegno di legge deve essere decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.