Il segretario Alfonso Farruggia e lavvocato Filippo Butta

La sezione lavoro del tribunale di Palermo, con una sentenza del giudice Cinzia Soffientini ha condannato per comportamento antisindacale l’ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sicilia che ha violato il diritto all’informativa non mettendo al corrente le sigle sindacali dell’apertura di uno sportello presso il tribunale di Palermo dell’ufficio che si occupa della concessione e della gestione delle misure alternative alla detenzione affidamento in prova al servizio sociale, affidamento in casi particolari, detenzione domiciliare e semilibertà.

 

E’ stato il segretario generale di Palermo della Uilpa Alfonso Farruggia a denunciare la vicenda, a suo dire emblematica della mancata interlocuzione che, ormai da tempo caratterizzerebbe i rapporti tra l’amministrazione e le organizzazioni dei lavoratori.

 

Il direttore dell’ufficio interdistrettuale non avrebbe provveduto a trasmettere alle sigle sindacali aventi diritto gli atti relativi all’istituzione, alla composizione e al funzionamento dello sportello di messa alla prova attivato nella sede periferica del nuovo palazzo di giustizia del tribunale di Palermo. Il giudice ha accolto le tesi della Uilpa assistita dall’avvocato Filippo Buttà.

“Abbiamo appreso – ha sottolineato in diverse occasioni Alfonso Farruggia – soltanto dagli organi di stampa dell’attivazione dello sportello: di certo, non un ufficio qualsiasi, in considerazione dell’estrema delicatezza delle funzioni dell’ufficio. Nessuna informazione, infatti, era stata comunicata ai sindacati in merito all’ubicazione dello sportello distaccato, all’assegnazione del personale e ai criteri adottati per la scelta delle unità a esso destinate”.

 

Un’omissione e un’illegittimità procedurale che il sindacato aveva subito stigmatizzato e che rappresenta soltanto l’ultimo episodio di una lunga serie di criticità denunciate dal segretario generale, oggetto di numerose note trasmesse ai vertici del Ministero della Giustizia e alla stessa direzione dell’UIEPE in Sicilia, a partire dallo spettro dello stress lavoro correlato che graverebbe sui dipendenti dell’Ufficio: una condizione di estremo disagio che gli stessi lavoratori avrebbero più volte manifestato.

Nello specifico, in merito all’accusa di comportamenti antisindacali, il giudice ha riconosciuto in pieno le ragioni del sindacato – malgrado il ricorso presentato dall’UIEPE per la Sicilia – sciogliendo, di fatto, la riserva assunta all’udienza del 29 giugno scorso.

Per effetto della sentenza del giudice, la direzione dell’UIEPE, condannata al pagamento delle spese processuali pari a duemila euro, dovrà ora in tempi rapidissimi provvedere a informare il sindacato secondo quanto previsto dall’articolo 4 del CCNL.

 

“L’ordinanza del giudice – afferma Alfonso Farruggia – mette in luce la legittimità delle nostre richieste, anche se per la UILPA il ricorso al Tribunale rimane pur sempre una sconfitta: sarebbe stato auspicabile risolvere la vicenda attraverso il dialogo, lo strumento che da sempre privilegiamo nei confronti dei nostri interlocutori”.

 

Fonte: blogsicilia