da Trinacrianews.eu

Roma –brbagallo Si è da poco conclusa, presso il Marriott Park Hotel, la IX Conferenza di organizzazione UIL “Lavoro una passione che non passa” alla quale hanno assistito 1815 persone di cui: 1067 delegati effettivi, 113 supplenti e 635 invitati.

Un allestimento originale e moderno che ricorda le competizioni di pugilato americane per simboleggiare la lotta continua di un sindacato che vuole essere attuale e sempre sul campo.

Una tre giorni che ha visto il suo esordio con il saluto del segretario generale nazionale Carmelo Barbagallo a tutti gli intervenuti con particolare riguardo al ministro del Lavoro Poletti, ai segretari nazionali generali di CGIL Camusso e CISL Furlan e al neo segretario generale della Confederazione europea dei sindacati Luca Visentini.

BARBAGALLO ha esordito spiegando il perché dell’originale scenografia: Questo quadrato ha le misure di un ring di pugilato, io da piccolo salivo sul ring con mio padre che era pugile e mi ha insegnato come uscire dall’angolo quando ti ci mettono e non solo devi coprirti dai colpi che ti arrivano ma guardare i piedi dell’avversario perché guardandoli ti accorgi quando lui è stanco e indietreggia e quello è il momento per dargli un gancio o un diretto per colpirlo nel momento per lui più difficile. Ma mi diceva anche un’altra cosa: attento ai colpi bassi e quando te ne daranno uno non aspettare che l’arbitro intervenga, prima reagisci. E noi dobbiamo fare questo reagire sempre perché siamo un Sindacato. Dobbiamo cercare sempre di realizzare al massimo le attività per quali siano stati preposti. Il nostro non può essere considerato un mestiere o un lavoro ma come abbiamo scritto nel nostro slogan è una passione! Che non passa perché diventa come una droga. E questa passione deve essere alimentata dalle conquiste che il Sindacato deve rifare nel nostro Paese.

Rivolgendosi direttamente alle segretarie generali ha detto:

A Susanna e Annamaria dico dobbiamo continuare ad avere iniziativa unitaria. Dopo un lungo periodo buio abbiamo dimostrato che proporre piattaforme e iniziative unitarie, cercando di evitare le gelosie e le scelte di primogenitura, ha permesso di arrivare a dei risultati.

In questi giorni si è aperta la possibilità di fare il contratto del pubblico impiego e su questo dobbiamo essere insieme e non litigare e dobbiamo mettere il Governo di fronte alle proprie responsabilità senza preferibilmente arrivare a una lotta anche perché in questo momento al Paese serve una tregua e non delle nuove scosse come quelle che stanno colpendo il centro del nostro Paese. Ma se si parla di tregua questo non significa essere arrendevoli ma far prendere al Governo le sue responsabilità e poi insieme spiegare a Confindustria e alle categorie di quei 25 contratti nazionali che entro l’anno devono essere realizzati nel settore privato che è ora di smetterla perché serve pure a loro la ripresa del potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati e ridare prospettive di sviluppo economico in un paese dove il 75% delle imprese lavora per il mercato interno.

Ha lanciato una sfida al mondo imprenditoriale e datoriale: Vogliamo sfidare gli imprenditori sulla produttività e questa non significa sfruttamento ma innovazione, ricerca, benessere lavorativo e dare la possibilità ai lavoratori delle aziende di dare il massimo di loro stessi. Fare una fabbrica a misura del lavoratore aumenta la produttività e in alcuni casi l’ha aumentata dal 25 al 40%. Cosa aspettano a discuterne con il sindacato invece di pensare ad abbassare il salario e rendere competitivo il lavoro soltanto con la riduzione del costo del lavoro?

E sui voucher ha affermato che: questi devono essere utilizzati solo per quelle attività e categorie che hanno un lavoro marginale.

Sulle risorse finalizzate all’adeguamento delle pensioni e alla flessibilità in uscita ha asserito: bisogna difendere quelle risorse, i 7 miliardi, perché se qualcuno pensava che ci eravamo accontentati di poco deve rendersi conto di come vengano ogni giorno attaccate perché ci spiegano che bisogna darle ad altri.

 

 

 

Per il segretario il vero problema del Sindacato italiano, europeo e mondiale da affrontare  è quello di contrastare il fenomeno che vuole far diventare più ricchi i ricchi e più poveri i poveri.

bombardieriBarbagallo ha poi ceduto la parola al segretario organizzativo UIL BOMBARDIERI che ha così iniziato il suo discorso: Vorrei dire grazie 1800 volte, quante sono le persone presenti in questa sala e vorrei non fare una relazione ma provare a fare un ragionamento. Tutti noi siamo convinti che il nostro lavoro è quello di stare in mezzo alla gente ed ecco perché oggi ci troviamo qui con questo allestimento. E la nostra guida sono e saranno le storie dei nostri lavoratori. Da molte persone ci è stato richiesto di fare meno liturgie e allora eccoci! E il filo comune di questo ragionamento ha un solo scopo quello di migliorare e cambiare la nostra Organizzazione e su questo abbiamo cominciato a Bellaria.

Nella relazione Bombardieri ha, infatti, parlato di un Sindacato in continua evoluzione con un nuovo sistema a rete. Ha fatto appello a un Sindacato moderno nel quale “non è più tempo di leadership esasperata, di individualismi e protagonismi personali”. Ma è il lavoro di squadra che premia. Ha descritto un nuovo assetto dell’Organizzazione che, nell’ottica del sindacato a rete, tende a rafforzare le strutture regionali e la presenza sul territorio, anche attraverso l’azione consolidata del Patronato ITAL, del CAF e del sistema dei servizi UIL.

La sua attenzione si è soffermata sull’importanza dei giovani come la scommessa più grande. “Il Sindacato deve cominciare a ricucire il rapporto con le nuove generazioni. Entrando con più caparbietà nelle università, nei licei, nei luoghi dove il lavoro è precario, attraverso iniziative che siano vettore delle loro esigenze, delle loro idee e del loro modo di guardare ed interpretare il mondo, interagendo con i loro strumenti della comunicazione e socializzazione.

E sulla partecipazione delle donne ha evidenziato che:”Sempre più donne sono presenti tra le nostre iscritte e tra le fila della nostra rappresentanza sindacale. Questo però non è sufficiente. La presenza delle donne nell’Organizzazione va incrementata, quali portatrici di valori e differenze, ma soprattutto per tenere al centro dell’attenzione della UIL quelle tematiche che vedono ancora le donne in maggior difficoltà nell’accesso al lavoro, nello sviluppo della carriera e nel percorso, troppo spesso compiuto in solitudine, della difficile conciliazione tra lavoro e esigenze di cura. Si tratta di un impegno che deve coinvolgere ognuno, ogni singola articolazione dell’Organizzazione, anche utilizzando al meglio le opportunità offerte dal coordinamento per le pari opportunità e le politiche di genere”.

Nella relazione sul modo di proseguire l’azione sindacale ha sostenuto “diamoci obiettivi, anche ambiziosi, aprendoci all’esterno e favorendo la partecipazione di donne e uomini anche non iscritti alla UIL.

Sono poi intervenute le segretarie nazionali CGIL e CISL

camussoLa CAMUSSO ha posto l’accento sull’importanza dell’unità sindacale: Riguardo allo slogan, lavoro come passione io direi bisogno di lavoro e bisogno di sindacato. Finch
é continueremo ad avere una
disoccupazione intorno al 37% chiunque parli che ha risolto problemi sta dicendo una gigantesca bugia. E racconta un futuro che per molti giovani di questo paese appare lontanissimo. E il nostro problema, di CGIL CISL e UIL è quello che spesso non riusciamo a intercettarli. E la domanda che dobbiamo farci è: se agiamo da soli siamo più efficaci? O abbiamo bisogno di unità per farlo?

Ha parlato dei risultati ottenuti ultimamente dalle OO.SS.: In questi mesi abbiamo costruito due piattaforme unitaria, quella sulle pensioni e quella sul modello contrattuale ha dato un segno di una stagione differente. Non consideriamo conclusa la vertenza sulle pensioni e vigileremo perché tutto ciò che è stato previsto dall’accordo e sulla legge di bilancio venga rispettato. E vigileremo che ci sia una fase 2 che riguarda soprattutto i giovani cioè quelli con i quali altrimenti rischiamo di non parlare mai. Ha evidenziato la difficoltà di rinnovare i contratti: I contratti sono una priorità, ma siamo di fronte a una difficoltà a rinnovare i contratti. Io leggo la legge di bilancio dove si parla di un fondo di un fondo dove ci sono risorse per le assunzioni i contratti pubblici e per le forze dell’ordine, ma queste risorse sono poche perché non si può dare una risposta ai lavoratori che aspettano un contratto da 7 anni

Ha, infine, ribadito il ruolo del Sindacato: Per il Sindacato ci deve essere la condizione che il lavoratore deve essere al centro della nostra azione e della nostra capacità di dare risposte e senza loro potremmo anche diventare il Sindacato 6.0 ma non determineremo il nostro cambiamento. Quindi riconquistare la fiducia del lavoratore nel fatto che la contrattazione determina e cambia le loro condizioni.

furlanE’ stata poi la volta della FURLAN che ha posto anche lei in grande evidenza l’importanza del ruolo del Sindacato e della sua unità: Oggi dobbiamo far vedere ai giovani che il sindacato è un punto di riferimento. In questo Paese dove costantemente i messaggi sono di come questo si disunisce e dove si creano conflitti, tra generazioni, generi noi siamo riusciti a mettere mano alla previdenza toccando temi che fino a pochi mesi fa sembravano intoccabili. Dando così risposta a tre generazioni del Paese, ai giovani, ai meno giovani ma non anziani e agli anziani e il lavoro non è ancora concluso. Il valore dell’accordo non è soltanto di 7 miliardi che di questi tempi non ci capita spesso di portare a casa, ma si è riconfermato che attraverso il confronto con il sindacato si fanno cose nettamente migliori di quelle che i fanno da soli, la Fornero è stata fatta senza alcun confronto con il sindacato.

CGIL CISL e UIL non consentono a nessuno di affermare che il sindacato è una roba vecchia, una palla al piede perché la dignità di quelli che noi rappresentiamo sono gli uomini e le donne che costruiscono questo Paese.

 

 

 

 

E, infine, rivolgendosi a Luca Visentini segretario generale della Confederazione europea dei sindacati ha lanciato una proposta per la crescita italiana e europea: Per costruire il nuovo in questo Paese noi caro Luca abbiamo bisogno che tu continui con una guida forte e di rottamare quello che sta paralizzando la crescita in Italia e in Europa, il Fiscal Compact. Il Fiscal compact va cambiato

polettiE’ stato poi chiamato sul ring il ministro POLETTI che ha parlato di due motori, due temi su cui lavorare per far camminare e mettere in moto il nostro Paese: Noi abbiamo sempre più bisogno di costruire una grande comunità nazionale e per costruirla abbiamo bisogno di un disegno da condividere e le cose che abbiamo fatto sulla previdenza anche se non abbiamo finito perché ci siamo dati l’impegno di proseguire perché ci sono dei temi che non abbiamo affrontato. Dobbiamo immaginare un Paese che ha due grandi questioni: la dimensione sociale e la crescita e dello sviluppo basata su servizi pubblici e investimenti privati. Con la legge di bilancio abbiamo cercato di dedicarci al sociale guardando alla povertà, alla previdenza, ai fondi per la disabilità, i fondi per le problematiche sociali. Quindi politiche sociali e politiche degli investimenti.

 

 

 

 

 

 

Hvisentinia chiuso i lavori Luca VISENTINI che ha ricordato il senso di un Sindacato Europeo e ha dato appuntamento per una data importante a Roma che celebrerà i lavori del Sindacato e la ricorrenza del 60° anniversario del Trattato di Roma: L’Europa diventa sempre di più la protagonista delle nostre vite e di quella dei lavoratori e le decisioni che
provengono dall’Europa hanno conseguenze dirette su questi e noi dobbiamo costruire una confederazione europea che sappia portare proposte nuove. Ed è una bella coincidenza che fra pochi mesi, alla fine del mese di maggio 2017 qui a Roma si celebrerà la conferenza di metà mandato della confederazione europea dei sindacati, la conferenza di organizzazione della CES e abbiamo scelto Roma perché l’anno prossimo ricorre il 60° anniversario del Trattato di Roma che dà vita alla CEE e i temi che saranno trattati saranno molto simili ai temi che Pierpaolo ha evidenziato nella sua introduzione.